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L’idea della Fondazione Bepi Ferro, di creare qualcosa d’impatto con un lavoro fotografico, ha trovato in noi degli autori entusiasti. La Fondazione ci ha coinvolto in questo progetto chiedendoci di trasmettere con le nostre fotografie quanto questo dramma aveva, ha e avrà ancora posto nella vita a venire.

Alla realizzazione del progetto fotografico hanno partecipato 12 autori. Trattare un tema come quello delle vittime della lavorazione dell'amianto, ci fa aprire necessariamente una riflessione di senso e di necessità, perché qui la comunicazione attraverso il medium fotografico potrebbe essere intesa in due modi.
Un modo, è quello costituito da un lavoro autoriale, che ogni fotografo realizza liberamente, ispirandosi alla propria sensibilità ed alle informazioni prodotte sull'argomento dalla fondazione Bepi Ferro, l'altro è costituito da una necessità di documentazione da affiancare ad un lavoro di inchiesta (con relativi materiali prodotti) svolto sul campo dalla fondazione.
L'orientamento espresso dalle parti è stato per la prima modalità.

Siamo voluti partire con questa breve riflessione per sottolineare quanto sia complesso, anche per chi abitualmente comunica attraverso le immagini tecnologiche, agire su terreni dolorosi e densi di sacralità umana come quello in questione, non perdendo di vista il bene comune, ma neppure la nostra specificità autoriale.
Rispetto ad altre esperienze precedenti qui si è resa necessaria non una semplice sommatoria di immagini fotografiche, ma un confronto fra gli autori, per garantire per davvero, bene comune e specificità autoriale.

imagoMentis

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